Caravaggio e Artemisia: in mostra a Roma la sfida di Giuditta

Le Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini ospitano fino al 27 marzo la mostra Caravaggio e Artemisia: la sfida di Giuditta. Violenza e seduzione nella pittura tra Cinquecento e Seicento, a cura di Maria Cristina Terzaghi.

L’esposizione accende i riflettori sulla celeberrima tela di Caravaggio a settant’anni dalla sua riscoperta e a cinquanta dall’acquisizione da parte dello Stato Italiano. L’opera, riscoperta nel 1951 in casa di Vincenzo Coppi dal restauratore Pico Cellini, era stata eseguita nel 1602 da Caravaggio per il banchiere ligure Ottavio Costa e nel 1971 entrò nel patrimonio delle Gallerie Nazionali di Arte Antica. Gelosissimo dell’opera, il Costa ne proibì l’alienazione e la riproduzione, motivo per cui non se ne conoscono copie seicentesche fedeli. Nonostante le cautele del proprietario, la rivoluzionaria composizione ideata dal Merisi riuscì comunque a circolare.

In mostra 31 opere, quasi tutte di grande formato, provenienti da importanti istituzioni nazionali ed internazionali quali la Galleria Corsini e Galleria Palatina di Firenze, il Museo del Prado e il Museo Thyssen di Madrid, le Gallerie d’Italia Palazzo Zevallos Stigliano e il Museo di Capodimonte di Napoli, la Galleria Borghese di Roma, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Museo di Oslo.

Il percorso espositivo si snoda in quattro sezioni: Giuditta al bivio tra Maniera e Natura; Caravaggio e i suoi primi interpreti; Artemisia Gentileschi e il teatro di Giuditta; Le virtù di Giuditta. Giuditta e Davide, Giuditta e Salomé. Oltre a Caravaggio e Artemisia Gentileschi, sono presenti in mostra opere di Pierfrancesco Foschi, Lavinia Fontana, Tintoretto, Trophime Bigot, Valentin de Boulogne, Louis Finson, Bartolomeo Mendozzi, Giuseppe Vermiglio, Giovanni Baglione, Orazio GentileschiJohan Liss, Bartolomeo Manfredi, Pietro Novelli, Mattia Preti, Giuseppe Vermiglio, Biagio Manzoni, Francesco Rustici.