Ecce Caravaggio: lo speciale di Rai 2 con Sgarbi, Cappelletti e Cuppone
La discussa attribuzione a Michelangelo Merisi dell’Ecce Homo ritrovato in Spagna e, sempre del Caravaggio, la Natività rubata nel 1969 a Palermo e il San Matteo forse distrutto a Berlino nel 1945. Sono stati questi i temi della prima parte della puntata di Tg2 Italia del 16 aprile 2021. Ospiti in studio e in collegamento, il critico d’arte Vittorio Sgarbi, la direttrice della Galleria Borghese Francesca Cappelletti e lo studioso Michele Cuppone, mentre un servizio mandato in onda includeva un’intervista alla storica dell’arte Maria Cristina Terzaghi.
Vittorio Sgarbi, nel riconfermare il suo parere positivo sul dipinto, ha ammesso che, come molti specialisti presto contattati dagli antiquari, ha subito il “fascino del mercato”. Il noto critico ha comunque lamentato la poca prudenza di chi ha fatto circolare i primi scatti, scatenando reazioni a catena che hanno portato al ritiro dall’asta dell’opera (ma egli stesso, per sua ammissione, aveva quanto meno girato per un parere una foto a Gianni Papi). Secondo Sgarbi, l’Ecce Homo risale al periodo immediatamente successivo alla fuga di Caravaggio da Roma (maggio 1606), ed è probabile che approderà infine al Museo del Prado a Madrid.
Un parere originale lo ha espresso poi Michele Cuppone. Nel dipinto sembra infatti intravvedersi la traccia di un “pentimento”, intorno alla testa di Pilato: come se in origine il suo berretto fosse più ampio, o la testa fosse posizionata poco più in alto. Le indagini diagnostiche potranno confermare questa osservazione, ma è certo che il particolare notato non può corrispondere all’ombra di Pilato: per Cuppone, appunto, vi è “una specie di ombra attorno al cappello di Pilato, che ombra non può essere perché la luce viene da quella parte. Quello potrebbe essere un pentimento”. I pentimenti sono tipici dei quadri originali, mentre sono del tutto assenti nelle copie. Ma già la qualità eccellente del dipinto di Madrid, quale che sia l’autore, esclude la possibilità che esso sia una copia. Del dipinto di Madrid, peraltro, esisteva almeno una copia antica, che Roberto Longhi pubblicò nel 1954 riferendone genericamente un’ubicazione in Sicilia.
La puntata è stata anche l’occasione per ricordare, accanto a un possibile inedito oggi sotto i riflettori, i dipinti di Caravaggio dispersi nel Novecento. In particolare, non si sa più nulla dei tre quadri un tempo a Berlino, da quando nel 1945 i russi appiccarono un incendio al deposito in cui erano custoditi. Da ultimo, nell’ottobre 1969 fu rubata a Palermo la Natività, mai più ritrovata. A questo dipinto è dedicato il saggio di Michele Cuppone, di cui è stata presentata in trasmissione la seconda edizione ampliata, riveduta e aggiornata, in uscita a breve (Caravaggio, la Natività di Palermo. Nascita e scomparsa di un capolavoro, Campisano Editore).