La vita di Caravaggio in pittura, secondo Guido Venanzoni
Nella mostra “Incontri a Sutri. Da Giotto a Pasolini” a cura di Vittorio Sgarbi, le opere dell’artista di Ladispoli.
Il consueto appuntamento con i capolavori dell’arte ritorna a Sutri. Dopo aver incantato gli occhi di migliaia di visitatori nelle prime due stagioni di mostre, riapre la nuova stagione espositiva con oltre 250 opere che, dal VI secolo ad oggi, raccontano la vita di uomini e donne legati tutti da una personale e originale vocazione verso la ricerca del bello.
La mostra Incontri a Sutri. Da Giotto a Pasolini, ospitata presso il Museo di Palazzo Doebbing dal 26 giugno 2020 al 17 gennaio 2021, è ideata da Vittorio Sgarbi. Accoglie, tra le altre, la sezione La vita di Caravaggio in pittura realizzata da Guido Venanzoni.
Il pittore di Ladispoli racconta con i suoi grandi teleri la vita di Michelangelo Merisi, ricordandone gli episodi salienti. Un progetto del tutto originale e primo al mondo nel suo genere, dal momento che mai nessun artista è stato protagonista di un ciclo così ampio relativo alla sua esistenza. Così il progetto nelle parole del curatore:
«Le Storie della vita di Caravaggio raccontate da Guido Venanzoni sono episodi essenziali della biografia di Caravaggio, illustrati con spirito manzoniano. È un gusto narrativo ottocentesco, con la descrizione di ambienti e caratteri creati con una suggestione descrittiva che nasce in un cenacolo di caravaggisti di cui fu dominus il compianto, e amico del pittore, Vincenzo Pacelli. Venanzoni lavora come lo scenografo e il costumista di un film su Caravaggio, con maniacale attenzione al dettaglio in un racconto evocativo con momenti essenziali, come la formazione con Simone Peterzano; la frequentazione di osterie e prostitute a Roma; la riflessione e il confronto nello studio del Cavalier d’Arpino; lo spettacolo per la decollazione di Beatrice Cenci [in realtà un episodio di fantasia, ndCN]; l’assassinio di Ranuccio Tomassoni; l’arresto a Palo laziale; e infine la morte. Sequenze di un film con l’identificazione di Venanzoni in Caravaggio. Abbiamo visto, nella pittura, la storia di alcuni episodi della vita di Giotto o di Leonardo. E anche Raffaello, Michelangelo e Tiziano sono stati il soggetto di pittori che hanno raccontato momenti essenziali della vita, e quello fatale, nel genere del lamento, della morte. Per nessun artista ricordo un ciclo così ampio e, tanto meno, per un pittore maledetto come Caravaggio. La ricostruzione di Venanzoni è filologica e insieme pittoresca, non romanzata e neppure letteraria, dal momento che abbiamo fonti, in particolare Giovanni Baglione, molto puntuali sulla vita avventurosa di Caravaggio. Così la pittura di Venanzoni obbedisce più alla passione che all’aneddoto ed è insieme un atto d’amore e un atto critico». Vittorio Sgarbi
Caravaggio o, meglio, la sua ricerca sulla luce sono state analizzate e approfondite da Gherardo delle Notti quando dal 1610 si trasferisce in Italia per circa un decennio. A testimonianza di ciò, il suggestivo San Sebastiano curato da Irene, esposto in mostra, che conferma l’artista un regista di atmosfere.
La mostra è visitabile dal martedì alla domenica secondo i seguenti orari: 10:00-18:00 con ultimo ingresso 30 minuti prima dell’orario di chiusura.